Il 5 luglio è stata inaugurata la mostra d’arte realizzata dalle persone partecipanti al progetto Atelier Alzheimer, frutto di un percorso ispirato all’arteterapia e organizzato presso lo spazio educativo di Via Borsi a San Giovanni Valdarno. L’evento non è stato solo una celebrazione delle opere create, ma anche una dimostrazione tangibile dei benefici che l’arteterapia può portare alle persone con l’Alzheimer.
L’arteterapia è una forma di terapia espressiva che utilizza il processo creativo dell’arte per migliorare il benessere fisico, mentale ed emotivo delle persone. È particolarmente efficace nel ridurre l’ansia, migliorare le capacità motorie e cognitive, e offrire un canale per l’espressione personale. Per questo è spesso utilizzata con persone con disturbi psicologici, traumi e malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. L’Alzheimer è infatti una malattia che porta a un progressivo declino delle funzioni cognitive e della memoria, e le persone possono sperimentare agitazione, ansia e isolamento. L’arteterapia può offrire loro un modo per esprimersi e comunicare: attraverso il processo artistico, i partecipanti possono trovare sollievo dallo stress e dalla confusione che spesso accompagnano l’Alzheimer, e beneficiare della tranquillità, di un senso di realizzazione personale e della connessione con gli altri.
Nel corso del laboratorio realizzato all’Atelier, che ha visto due incontri al mese da marzo a giugno, il gruppo è stato guidato dall’educatrice, specializzanda in arteterapia, in un viaggio creativo. Ad ogni appuntamento, veniva presentato un nuovo stimolo tematico: dai volti famosi come quello de “La ragazza dall’orecchino di perla” fino a paesaggi e oggetti quotidiani. Ogni partecipante era libero/a di sviluppare il tema come preferiva, dando vita a opere uniche e personali. Uno degli episodi più commoventi del laboratorio ha coinvolto una persona che aveva disegnato un vecchio telefono a fili senza cornetta e un’altra che aveva rappresentato una cornetta che sembrava completare il disegno. Insieme all’educatrice, i due partecipanti hanno lavorato sulla complementarietà dapprima involontaria delle proprie opere, creando un connubio per l’esposizione in mostra: un’occasione che ha stimolato una preziosa interazione.
Ogni partecipante aveva un angolo espositivo che mostrava la progressione dei propri lavori. I primi disegni erano semplici, realizzati con linee sottili e pochi colori. Col passare del tempo, le opere sono diventate sempre più complesse e colorate, segno di una crescente espressività e fiducia in se stessi. Alcuni hanno persino aggiunto dettagli a quadri precedentemente realizzati, come dei vivaci papaveri rossi in un paesaggio monocromatico.
La mostra ha accolto molti visitatori tra cui figli e parenti dei partecipanti. Tutti hanno espresso entusiasmo e ammirazione per i progressi artistici dei loro cari. La giornata si è conclusa con un rinfresco, offrendo un’ulteriore occasione di socializzazione e celebrazione. I 13 partecipanti, insieme alle loro famiglie e amici, hanno condiviso momenti di gioia e orgoglio, rendendo questa esperienza terapeutica e profondamente umana.
Attraverso l’arteterapia, le persone con Alzheimer possono trovare un mezzo potente per esprimersi, connettersi con gli altri e migliorare la propria qualità di vita. Nonostante le sfide della malattia, c’è ancora spazio per la creatività, la crescita personale e la condivisione di momenti significativi.








